15 Aprile 2025
Nella riunione tenutasi nella giornata di ieri, 14 aprile, l’azienda ha delineato lo stato di avanzamento nell’implementazione dell’accordo dell’aprile 2024, pur dando evidenza di divergenze di visione nel metodo applicativo.
Di fatto, da un lato l’azienda ha comunicato:
– l’inserimento a budget di 124 ingressi nel 2025, aumentando di 100 unità la prima previsione di 24 ingressi (per permettere la messa a terra degli accordi territoriali con garanzia di adeguato numero di risorse per svolgere i turni 7/7);
– il possibile accoglimento di 37 domande di trasferimento, di cui 28 nell’immediato in relazione alle necessità dei presidi;
– l’ipotesi di 140 crescite professionali interne (liv D-C; C-B; B-A e Q2).
Dall’altro, ha espresso la volontà di rivedere l’accordo anche nei territori dove le trattative sono in fase avanzata, giustificando tale esigenza con la fase di “crescita ed evoluzione” societaria. Richiedendo di renderlo più aderente alle nuove esigenze organizzative attraverso un “dialogo costante e costruttivo con i Sindacati” e dichiarando, tra le altre cose, la necessità di distribuire le risorse aziendali in modo più efficiente, diversificare le attività (quindi ampliare il perimetro delle conoscenze del personale) e mantenere il benessere dei lavoratori al centro.
Questioni che, in realtà, fanno già parte dell’accordo laddove venisse attuato in toto.
Premesso che come Organizzazioni Sindacali abbiamo da sempre affrontato ogni tavolo negoziale con l’azienda, anche quelli più sfidanti, con grande senso di responsabilità dalla nascita di FS Security proprio nell’ottica, per citare le esigenze aziendali, “di una sostenibilità a lungo termine” e ad una “gestione della crescita e della professionalizzazione dei dipendenti”, abbiamo trovato questo approccio metodologico anomalo. Siamo fortemente convinti che il dialogo costruttivo possa essere tale solo se anche preventivo nei fatti.
La richiesta di modifiche a un accordo nazionale frutto di un percorso complesso, senza supporto di dati oggettivi ma solo su percezioni ancora non dimostrate, come quella di una presunta ridondanza dello staff tecnico nei presidi, nelle control room e l’unilaterale rivisitazione del modello gate attraverso l’utilizzo di personale esterno al gruppo è inaccettabile.
Riteniamo, altresì, grave apprendere che non solo il personale non ruota tra attività, come previsto dall’accordo proprio ai fini del potenziamento del ruolo di Security delle lavoratrici e dei lavoratori, ma che lo staff tecnico dei presidi viene visto come superfluo in quanto tali attività potrebbero, a detta aziendale, essere “trasferite” ad altro personale di livello B in turno 7/7. Solleva altresì perplessità che le tanto decantate control room di Milano e Napoli, annunciate aziendalmente parecchi mesi orsono quale rafforzamento di attività di monitoraggio e intervento, sembrano destinate ad un modello organizzativo ridimensionate rispetto a quella di Roma, senza una approfondita spiegazione delle motivazioni.
Abbiamo, nel tempo, accompagnato l’azienda nell’evoluzione delle esigenze organizzative, con implementazione di altre strutture e quindi di personale (Fraud Prevention, gestione dei contratti GPG, finanche la recente informativa sull’acquisizione di personale inidoneo alla propria attività da altre società del Gruppo e sul futuro trasferimento dell’attività di Cyber Security da FS Tech a FS Security sui quali saranno necessari ulteriori approfondimenti, etc.). Percorsi che sono sempre stati portati avanti in condivisione con l’obiettivo di coniugare sviluppo aziendale e tutela della dignità lavorativa e degli inquadramenti del personale.
Con queste premesse abbiamo chiesto all’azienda di ripartire dal rispetto dell’accordo nazionale sottoscritto da ambo le parti e dal concetto di condivisione preventiva. Solo successivamente, con dati alla mano, si potrà valutare l’opportunità di eventuali aggiustamenti organizzativi.
Con l’auspicio che già dall’immediato si riprendano gli incontri territoriali per arrivare, come previsto aziendalmente, ad una chiusura di tutti i tavoli entro settembre, affinando anche le ulteriori esigenze di ambo le parti a livello decentrato.
Monitoreremo attentamente lo stato di avanzamento degli impegni assunti e agiremo con determinazione per garantirne che gli impegni sottoscritti non restino intenti sulla carta, in difesa dei diritti e della dignità dei lavoratori.
Roma, 15 aprile 2025
Le Segreterie Nazionali