Andando in giro per le nostre città la cosa che maggiormente colpisce è, molto spesso, lo stato di degrado degli spazi, dei luoghi e dei mezzi pubblici dovuto non tanto alla vetustà quanto ad azioni ed atti di maltrattamento e/o vandalismo. Il patrimonio dello Stato italiano, delle sue Amministrazioni, dei suoi Enti e delle sue Società è di proprietà dei cittadini italiani, ma, nella convinzione di tanti, non è di nessuno e, pertanto, non viene rispettato.
La cronaca, purtroppo, ci porta ad essere ormai assuefatti alla routine del vandalismo e della violenza contro cui è necessario generare una nuova cultura del rispetto, della sicurezza, della legalità, del senso civico, di una politica di tutti e per tutti. I mezzi di trasporto, le stazioni, le autostazioni sono un bene comune e ciascuno di noi, quotidianamente può e deve riconoscerne il valore, deve rispettare ogni persona che ogni giorno vi lavora e ogni bene strumentale, tutti tasselli fondamentali e utili ad offrire un servizio pubblico di qualità in termini di efficienza e di sicurezza per la collettività.
Biglietti non pagati, liti con i controllori, aggressioni agli autisti, passeggeri impauriti, pensiline distrutte, autobus, metro e treni devastati, incuria, maleducazione, violenze d’ogni genere, sono solo alcune delle criticità che la FIT-CISL da tempo denuncia a gran voce e che vuole contribuire a prevenire, promuovendo un cambiamento culturale, che non può non partire dalle giovani generazioni.
Per quanto attiene ai trasporti pubblici, la maggior parte dei cittadini attribuisce lo stato di degrado in cui versano i mezzi pubblici alle aziende che gestiscono i servizi e alla politica: troppo comodo!
Tutti gli spazi, i beni e i mezzi pubblici sono patrimonio di tutti e per questo vanno utilizzati da ciascun cittadino con la medesima cura e attenzione con cui si utilizzano i beni personali.
Rispettare la “cosa pubblica” consente alla comunità di crescere in quanto le risorse pubbliche, invece di essere spese per ripristinare periodicamente ciò che viene danneggiato o vandalizzato, potrebbero essere destinate a altri usi, come ad esempio alla salute, all’istruzione o ai trasporti stessi.
Se fossi (lo) STATO io, per primo, ogni giorno cosa farei per preservare da atti vandalici il mezzo di trasporto che mi conduce a scuola?
E se fossimo STATO noi, tutti quanti noi, cosa faremmo per tutelare, come è giusto che sia, la cosa pubblica?