24 Febbraio 2021
“Domani consegneremo a tutti i livelli istituzionali e agli gli stakeholder del trasporto aereo il nostro manifesto per il rilancio del settore. Il caso Alitalia è la punta dell’iceberg di una realtà in cui la crisi si è palesata già prima della pandemia e le aziende coinvolte sono tante. Con l’emergenza pandemica la situazione si è ineluttabilmente aggravata e oggi a soffrire è l’intero settore, indotto compreso, e la possibilità che si generi un effetto domino sull’economia italiana si fa sempre più concreta”. È questo l’allarme lanciato da Salvatore Pellecchia, Segretario generale della FIT-CISL, che spiega: “Auspichiamo che già dall’incontro del 1° marzo con il neo Ministro dei Trasporti Enrico Giovannini si possa subito entrare nel merito per affrontare le criticità e individuare le soluzioni. Parliamo di un settore che dà lavoro a quasi 42mila persone e non ci sono solo i vettori come Alitalia, Air Italy, Norwegian, Ernest Airlines, Blue Panorama, eccetera, ma anche le aziende di handling, catering, pulizia e altre attività complementari e accessorie. Questo settore va assolutamente sostenuto e rilanciato, affinché sia messo in condizioni di servire il Paese sostenendolo nella fase di ripresa economica che dobbiamo costruire tutti insieme”.
Conclude Pellecchia: “È un’illusione pensare che il mercato si regoli da solo: vuol dire lasciare che il trasporto aereo italiano finisca nel patrimonio di aziende straniere che in questi mesi sono state sostenute dai rispettivi paesi e che, evidentemente, rispondono alle logiche degli stessi e non a quelle del nostro Paese. Questo dev’essere ben chiaro a tutti, altrimenti non usciremo dalla spirale discendente di errori che si continuano a ripetere da anni. Domani le nostre principali proposte saranno presentate anche in tutte le realtà territoriali del Paese in cui il trasporto aereo è presente con l’obiettivo di contribuire a rilanciare una infrastruttura rilevante per l’intero sistema dei trasporti nazionale e per salvaguardare i livelli occupazionali e il reddito delle lavoratrici e dei lavoratori del settore”.