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Commissione tecnica nazionale RFI Manutenzione Infrastrutture: Documento finale

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Documenti - Commissione tecnica nazionale RFI Manutenzione Infrastrutture: Documento finale

14 Febbraio 2025

Giovedì 6 febbraio si è riunita a Roma la Commissione Tecnica Nazionale del settore Manutenzione Infrastrutture della Fit-Cisl con la partecipazione dei delegati, RSU e attivisti in rappresentanza di tutte le regioni. L’incontro è servito per fare il punto sull’andamento dell’applicazione del nuovo modello manutentivo, entrato in vigore dallo scorso 3 giugno 2024, oltre ad un aggiornamento sullo stato della trattativa del rinnovo contrattuale e sul tema dell’esercizio del diritto di sciopero alla luce del recente intervento della Commissione di Garanzia in materia.
Dopo l’apertura dei lavori da parte della Segreteria Nazionale sono seguiti gli interventi dei partecipanti da cui è emerso sostanzialmente come il nuovo modello manutentivo sia ancora in fase di sviluppo dovendo scontare da un lato un pregresso gap abilitativo e dall’altro dalla numerosa presenza di nuovo personale in fase di formazione che, pertanto, non consente il completamento della composizione delle Unità Manutentive e dei Nuclei con i profili professionali previsti.
Una condizione che, andando ad incidere sulla nuova turnazione articolata nelle 24 ore di tutti i giorni della settimana, richiede una rimodulazione delle fasce orarie giornaliere da presidiare in modo da renderle compatibili con la disponibilità di personale pienamente operativo. Tale opportunità prevista dall’accordo nazionale di riorganizzazione, nonostante possa essere definita nelle trattative quadrimestrali sui piani di attività per concentrare più squadre in alcune fasce orarie per necessità produttive, ad oggi viene diffusamente disattesa a causa di una incomprensibile indisponibilità aziendale. In alternativa si ricorre ad azioni gestionali che impattano sui turni programmati che vengono molto spesso modificati in maniera unilaterale generando di conseguenza disagio e malessere tra il personale.
La CT ritiene indispensabile che le trattative territoriali costituiscano fase determinante per conciliare al massimo la realizzazione delle attività con la possibilità di migliorare le condizioni di vita dei lavoratori. Anche se rari, ci sono già esempi di alcune DOIT dove tale condizione si è concretizzata attraverso una puntuale pianificazione delle lavorazioni e la definizione di una più rispondente programmazione dei turni di lavoro che di conseguenza sono risultati anche più congeniali alle aspettative dei lavoratori.
La CT ha evidenziato, inoltre, la necessità di dare maggiore impulso alla formazione in modo da accelerare la professionalizzazione del personale prevedendo anche l’effettuazione di percorsi di addestramento sul campo per conseguire in maniera più efficace le competenze per lo svolgimento delle lavorazioni con cui poter attuare l’internalizzazione di attività core oggi affidate a operatori esterni.

Altro aspetto che va normalizzato è quello della corretta assegnazione delle mansioni superiori, in particolare al ruolo di Capo Tecnico, che spesso non vengono attribuite per interpretazioni non rispondenti a quanto previsto dall’accordo.
A seguire la CT ha sottolineato l’esigenza di procedere ad una verifica sulle attuali consistenze che vengono reputate insufficienti rispetto al fabbisogno tecnico anche alla luce delle numerose uscite previste per pensionamento e per compensare il crescente numero di dimissioni volontarie che si stanno registrando. Un fenomeno quest’ultimo che deve essere attenzionato e che si sta sempre più manifestando in tutto il mondo produttivo (in particolare nelle aeree del nord del paese) dove da tempo è difficoltoso riuscire anche solo a reclutare personale e a cui si sta sopperendo con lavoratori provenienti dalle regioni del centro -sud. Nell’ambito della definizione del fabbisogno si dovrà rivedere in aumento anche il parametro relativo alle sostituzioni per le assenze previste dalla legge e dal contratto che negli ultimi due anni risultano aumentate sensibilmente.
La CT auspica che si possano raggiungere quanto prima accordi anche nelle rimanenti 5 DOIT in modo che i lavoratori possano beneficiare delle opportunità economiche e delle compensazioni di orario previste dall’accordo nazionale oltre a poter definire un migliore assetto degli impianti. Affinché ciò si concretizzi è opportuno che vengano eliminati i condizionamenti prodotti e alimentati da una narrazione dell’accordo nazionale di riorganizzazione della manutenzione infrastrutture che si è dimostrata del tutto infondata e che come unico risultato sta producendo solo un danno alla retribuzione di tanti lavoratori.
La CT nel ribadire l’importanza della sicurezza, sollecita una rapida convocazione a livello territoriale delle “Sedi permanenti di incontro sulle tematiche riconducibili alla formazione ed alla sicurezza del lavoro” ed i cui esiti siano messi a disposizione del tavolo nazionale, per mettere a fattor comune gli accorgimenti emersi nell’ottica di un costante incremento della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.
In merito alla trattativa sul rinnovo contrattuale la CT ritiene non più rinviabile la definizione di un’intesa con le parti datoriali, in linea con le richieste avanzate tramite la piattaforma unitaria, al fine di poter recuperare il potere d’acquisto delle retribuzioni negli ultimi tempi fortemente ridotto dall’inflazione e dà mandato alla Segreteria Nazionale di mettere in campo tutte le iniziative per arrivare al rinnovo del Ccnl in tempi brevi.
La CT, in merito alla emanazione di una delibera da parte della Commissione di Garanzia con cui vengono inserite ulteriori restrizioni a quelle già presenti nella regolamentazione per l’effettuazione degli scioperi nel settore ferroviario, esprime un forte dissenso rispetto ad una decisione unilaterale che interviene su un accordo in vigore dal 1999.
La CT, in sintonia con quanto dichiarato dalla Segreteria Nazionale, condivide la richiesta di incontro coi livelli Istituzionali e l’attivazione di tutte le iniziative necessarie per ripristinare un corretto contemperamento del diritto di sciopero e di quello alla mobilità.
Roma, 14 febbraio 2025

La Segreteria Nazionale

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