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Più semplice ed equo: arriva l’Assegno unico universale per i figli a carico

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Documenti - Più semplice ed equo: arriva l’Assegno unico universale per i figli a carico

2 Febbraio 2022

Fortemente voluta dalla Cisl e diretta a sostenere la genitorialità e la natalità, questa misura coinvolge quasi 7,3 milioni di nuclei familiari

Con un costo di poco più di 18 miliardi di euro, di cui di cui circa 6 di risorse aggiuntive rispetto a quelle attualmente erogate, l’introduzione dell’Assegno unico e universale (Auu) coinvolge quasi 7,3 milioni di nuclei familiari e 10,8 milioni di figli. Apporterà un beneficio annuale medio per nucleo di circa 1.000 euro (quasi 700 per figlio). Il 92 per cento dei nuclei familiari coinvolti risulteranno avvantaggiati o indifferenti rispetto al regime vigente, in relazione al carattere universale dell’Auu e, soprattutto, all’impiego di risorse aggiuntive. Questo è quanto emerge dalla valutazione effettuata dall’Ufficio parlamentare di Bilancio nella fase immediatamente precedente l’introduzione di questo Assegno, divenuto realtà dal 1° gennaio 2022, data in cui si è dato il via alla presentazione delle domande sul portale dell’Inps.

Fortemente voluto dalla Cisl, che nel tempo ha presentato numerose e ben articolate proposte, l’Auu è stato istituito con il decreto legislativo 21 dicembre 2021, n. 230, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 309 del 30 dicembre 2021, in attuazione della legge 1° aprile 2021, n. 46. Viene definito unico, perché finalizzato alla semplificazione e al contestuale potenziamento degli interventi diretti a sostenere la genitorialità e la natalità; e universale perché viene garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico. Con importi che variano in base alla condizione economica del nucleo familiare, fotografata dall’indicatore della situazione economica equivalente (Isee), al numero di figli nonché a eventuali disabilità degli stessi, hanno diritto all’Assegno tutte le famiglie per ogni figlio a carico fino al compimento dei 18 anni che diventano 21 al ricorrere di determinate condizioni. Nessun limite di età è previsto per i figli con disabilità.

Come chiarito nel messaggio Inps n. 4748 del 31 dicembre 2021, costituisce un beneficio economico attribuito, su base mensile, per il periodo compreso tra il mese di marzo di ciascun anno e il mese di febbraio dell’anno successivo.

A chi spetta

L’assegno unico spetta: ai lavoratori dipendenti pubblici o privati; ai lavoratori autonomi; agli iscritti alla gestione separata; ai disoccupati o incapienti a condizione che, al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio, il richiedente sia in possesso congiuntamente dei seguenti requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno: sia cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea o suo familiare, sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, oppure sia cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea ma in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, oppure sia titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi; sia soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia; sia residente e domiciliato in Italia; sia o sia stato residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero sia titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.

È possibile richiedere l’Auu:

  • Per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, decorre dal settimo mese di gravidanza;
  • Per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni, che frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea; svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui; sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego; svolga il servizio civile universale;
  • Per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.

Come funziona

Come anticipato, l’importo dell’Assegno per i figli a carico è determinato sulla base della condizione economica del nucleo familiare, verificata tenendo conto dell’Isee in corso di validità: alle famiglie che al momento della domanda ne siano in possesso, l’assegno è corrisposto con importi maggiorati e calcolati in base alla corrispondente fascia di Isee. Le medesime maggiorazioni sono comunque riconosciute, con decorrenza retroattiva con tutti gli arretrati, anche a coloro che al momento della presentazione della domanda non siano in possesso di Isee, ma per le quali l’indicatore in parola sia successivamente attestato entro il 30 giugno.

L’Assegno unico per i figli a carico, poiché è una misura “universale”, può essere richiesto anche in assenza di Isee ovvero con Isee superiore alla soglia di 40mila euro. In tal caso, saranno corrisposti gli importi minimi dell’Assegno previsti dalla normativa.

Come sempre la Cisl si mette al servizio dei cittadini. È possibile contattare l’Inas Cisl o un delegato sindacale per presentare la domanda e, per avere l’Isee, il Caf Cisl (anche via web con il “PersonalCaf”). La richiesta sarà valida per il periodo tra marzo 2022 e febbraio 2023.

Quanto spetta

L’importo mensile dell’assegno unico è di:

  • 175 euro per figli minorenni, con un Isee 2022 fino a 15.000 euro. Se l’Isee è più alto, l’assegno si riduce progressivamente fino ad un minimo di 50 euro in assenza di Isee o con Isee pari o superiore a 40mila euro;
  • 85 euro per i figli maggiorenni fino ai 21 anni di età, con un Isee 2022 fino a 15.000 euro e con riduzione graduale fino a 25 euro con un Isee superiore.

Gli importi dovuti per ciascun figlio possono essere maggiorati nelle ipotesi di nuclei numerosi (per i figli successivi al secondo), madri di età inferiore a 21 anni, nuclei con quattro o più figli, genitori entrambi titolari di reddito da lavoro, figli affetti da disabilità.

È prevista una quota a titolo di maggiorazioni per compensare l’eventuale perdita economica subita dal nucleo familiare, se l’importo dell’Assegno dovesse risultare inferiore a quello che deriva dalla somma dei valori teorici dell’Assegno al nucleo familiare (componente familiare) e delle detrazioni fiscali medie (componente fiscale), che si sarebbero percepite nel regime precedente la riforma.

Su sito dell’Inps è disponibile il simulatore dell’Auu che permette agli interessati di simulare l’importo mensile della nuova prestazione di sostegno per i figli a carico.

Le abrogazioni

È importante fare richiesta dell’Assegno, meglio affidandosi a professionisti come quelli messi a disposizione del Caf Cisl e dell’Inas Cisl, perché, a decorrere dal mese di marzo 2022, verranno abrogate alcune misure di sostegno alle famiglie in quanto assorbite dal nuovo Auu, quali: 

  • il premio alla nascita o all’adozione (Bonus mamma domani);
  • l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori;
  • gli assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfanili;
  • l’assegno di natalità (cd. Bonus bebè);
  • le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.

L’Auu non assorbe né limita gli importi del bonus asilo nido, è compatibile con la fruizione di eventuali altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle Regioni, Province autonome di Trento e di Bolzano e dagli enti locali nonché con il Reddito di Cittadinanza. Per cui i percettori del Rdc non dovranno fare domanda perché l’assegno verrà pagato automaticamente dall’Inps.

L’Assegno unico e universale non concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini Irpef.

Come detto dal nostro Segretario generale confederale Luigi Sbarra: «Finalmente i provvedimenti a favore della famiglia non vengono più proposti in forma parcellizzata e temporanea, ma rientrano in un più grande progetto di potenziamento di risorse e servizi, che deve tenere dentro risorse per il sistema educativo, riforma dei congedi parentali paritari per tutti, armonizzazione dei tempi vita-lavoro, investimenti nel lavoro femminile, sostegno alle giovani coppie. All’interno di questo progetto, l’Assegno unico e universale per i figli è certo un passo importante. Anche culturale».

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